L’ironia e la curiosità (per tutto) sono le mie più fedeli alleate, senza di esse mi sentirei vuoto e perennemente annoiato.
Film, serie tv, viaggi (anche mentali), libri, musica, tecnologia, passeggiate, e ovviamente le Relazioni, nella vita privata e nella professione, mi costruiscono ogni giorno.
Mi sento abbastanza lontano da quell’immaginario collettivo che prevede lo psicologo come una figura passiva che al massimo ogni tanto annuisce col capo, o chiede “e questo come la fa sentire?”, o gli intramontabili “tranquillo, so cosa provi, ci sono passato anch’io!” e “mi parli della sua infanzia”.
Certo, sarebbe stupendo guadagnare così (mentre mi parli di quanto sei dipendente da Netflix o di quando tua madre è svenuta al tuo coming-out, io penso che devo fare la spesa, sperando che la nostra seduta finisca al più presto); eh no! le cose (per fortuna) non stanno così; le fantasie e gli stereotipi sulla psicologia (vedi Stereotipi sulla psicologia ed anche E smantelliamoli ‘sti stereotipi!) sono divertenti ma fuorvianti. Ho l’impressione che in anni ed anni di studio e formazione, si vada un pizzico oltre…
Un percorso psicologico prevede la messa in discussione di sé, ed è per questo che, oltre al paziente, anche lo psicologo deve “esserci”. Sia chiaro, non intendo dire che racconto i fattacci miei rubando la scena (per questo ci pensano già gli psicologi degli psicologi), ma mi riferisco al creare insieme una relazione più autentica possibile, ognuno con le sue emozioni, reazioni, fastidi, dubbi, ansie, ecc…, pur mantenendo i propri ruoli asimmetrici e con un chiaro pensiero clinico dietro.
Quasi dimenticavo:
sono Antonino Varisco, ho 32 anni, sono uno Psicologo Clinico iscritto all’Ordine degli Psicologi Regione Sicilia, N°Albo 9145-A.
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