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Qualità della vita e Decision Making

Qualità della vita e Decision Making

Tutte le scelte che abbiamo fatto nella nostra vita ci hanno condotto qua, in questo sito e in questo preciso istante. Qualsiasi scelta innesca una catena di eventi.

Non è semplicemente una frase d’effetto, bensì una concreta realtà: le nostre scelte ci determinano.

Un po’ come quel film in cui la ragazza perde il treno, torna a casa e trova il compagno intento a scoprire nuove posizioni del Kamasutra con l’amante. Se lei si fosse organizzata meglio, giungendo con puntualità alla stazione, o se avesse scelto di temporeggiare al bar in attesa del treno successivo, o avesse scritto su WhatsApp “Caro, ho perso il treno, perdindirindina! Arrivo”, le cose sarebbero andate diversamente.

Certe scelte godono di tempi più dilatati, come un acquisto importante, la “selezione” di un partner, smettere di fumare, programmare una vacanza, andare dallo psicologo; altre esigono rapidità, come la scelta del gusto di gelato, la cassa più veloce al supermercato, il film da vedere, rispondere al cellulare, scegliere la pizza (per poi prendere sempre la stessa).

Alcune persone vivono con enorme disagio il Decision Making, fino ad avvertire un’invalidante quota d’ansia, per poi immobilizzarsi, sottraendosi alla scelta. Altre, invece, prendono decisioni con estrema rapidità, ma eseguendo valutazioni approssimative, senza preoccuparsi delle conseguenze. In entrambi gli scenari si corrono ingenti rischi che condizionano profondamente la quotidianità.

 

Ma come si sceglie?

Per prendere una decisione scendono in campo numerosi elementi, come: raccolta e valutazione delle informazioni, rischi e vantaggi previsti, fiducia in se stessi, responsabilità sulle conseguenze, capacità di fare esperienza delle scelte errate passate, familiarità con la situazione, monitoraggio del processo decisionale, stress, umore, livello di motivazione, etc.

In termini formali, il processo decisionale può essere considerato come il risultato di processi mentali (cognitivi ed emozionali), che determinano la selezione di una linea d’azione tra diverse alternative, o l’attivazione per il raggiungimento di un obiettivo.

Ma cosa succede se anche solo uno degli step (cognitivi ed emozionali) è “difettoso”? Quali conseguenze nel prendere decisioni se i processi sottostanti a tale operazione mentale sono inaffidabili o agiscono eccessivamente automatizzati?

Succede che “le cose ci vanno male”, e per preservare la nostra autostima tendiamo a dire: “Vabbè, è che sono sfigato!”, “Non ci posso fare niente, le cose stanno così”, “Se deve andare va”, “Non era destino”. In pratica, attribuiamo a fonti esterne la nostra condizione; oppure, al contrario, ci diamo la colpa: “Lo sapevo, sono una schiappa!”, “Anche se mi impegno non riesco”, “Ho qualcosa che non va”, “Meglio che la prossima volta non faccio più niente”.

Diventa, dunque, fondamentale saper riconoscere ciò che effettivamente dipende da noi e cosa no, le variabili sulle quali possiamo esercitare un controllo e quelle che non dipendono dalla volontà individuale.

Se la mia auto rimane in panne perché ho deciso di ignorare quella simpatica spia dell’olio che da tempo mi scoccia, non è il fato ad essere avverso, sono io che le ho assegnato un punteggio basso di priorità; se mentre parlo con una persona noto che cerca di divincolarsi, devo rivalutare la scelta di non lavarmi i denti; se la mia vita è noiosa, forse posso cambiarla con scelte più stimolanti; 

La fortuna ed il caso esistono, ma se tendiamo a relegare ad essi le condizioni di vita in cui ci troviamo, rischiamo di perdere di vista il nostro ruolo attivo nella gestione della nostra vita (personale, lavorativa, sociale, etc.). Così come non esiste solo il nostro volere/controllo, ma possiamo adattarci strategicamente alle avversità.

ATTENZIONE: per quanto possa essere rassicurante, ritenerci autori consapevoli delle nostre scelte è illusorio; buona parte di ciò che scegliamo è orientata inconsciamente.

Non esiste la tecnica perfetta che ci aiuti a scegliere sempre correttamente, ma esistono accorgimenti che possono condurci a scelte con il più basso margine di rischio e il più alto livello di consapevolezza.

La qualità della nostra vita dipende dalle nostre capacità di scegliere “la cosa giusta”, anche in termini di adattamento e risoluzione delle decisioni errate.

Conoscere come scegliamo, cosa ci guida, cosa ci ha portati ad essere e fare ciò che siamo e facciamo, può cambiarci la vita.

 

Una risposta.

  1. Jake ha detto:

    Thanks, this post is wonderfull

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